Sono piccole ulcere della mucosa della bocca con dimensioni da 2 a 5 mm. (raramente superiori al centimetro), circondate da un alone rossastro con fondo grigio o giallo.
Rappresentano la patologia più frequente della mucosa orale, tanto da interessare il 10-30% della popolazione.
In genere guariscono spontaneamente dopo una-due settimane, ma spesso tendono a recidivare.
La causa non è conosciuta, si pensa a una patogenesi auto-immunitaria, ma sono state avanzate molte ipotesi che farebbero pensare ad una multi-fattorialità:
– stress psico-fisico;
– carenze vitaminiche (B12 e B9);
– carenze di sali minerali (ferro e zinco);
– cause dietetiche (dieta ricca di cibi piccanti, grassi animali, formaggi, frutta secca, cioccolato e consumo eccessivo di alcolici);
– traumi (uso scorretto dello spazzolino, morsicatura).
I sintomi caratteristici delle afte vanno dal bruciore iniziale, alla comparsa della lesione, al successivo dolore, sia spontaneo che da contatto.
È importante una visita dal dentista per una diagnosi corretta e una terapia mirata, in quanto, se queste lesioni fanno parte del quadro più comune, vengono diagnosticate come stomatite aftosa recidivante.
Si parla invece di sindrome di Behçet, quando le afte si riscontrano anche nelle mucose genitali, assieme a lesioni cutanee e a infiammazioni oculari.
Le afte possono anche essere presenti in pazienti affetti da malattia infiammatoria cronica intestinale (m. di Crohn, colite ulcerosa), da celiachia, da patologie neoplastiche e AIDS.
Imparare a gestire e ridurre lo stress, evitare traumi, cibi irritanti (salati, piccanti e acidi) e l’eccessivo consumo di alcolici possono aiutare a prevenire, nei pazienti predisposti, le frequenti recidive.
Il trattamento in assenza di una causa certa, è sintomatico e consiste nell’utilizzo di:
– probiotici, vitamine e sali minerali;
– gel a base di aloe e acido ialuronico, sostanze che proteggono la lesione e favoriscono la cicatrizzazione;
– anestetici locali a base di lidocaina, che possono essere utilizzati per lenire il dolore, così come sciacqui con cortisonici o FANS, che hanno mostrato la loro efficacia nel ridurre la durata e la gravità dei sintomi.
– collutori a base di clorexidina per evitare una sovra-infezione batterica, limitando gli antibiotici per via orale ai casi più gravi.