Con il termine alitosi (“alito cattivo”) si indica l’odore sgradevole che si emette durante la respirazione, una condizione che colpisce circa il 25% della popolazione. Per la gran parte dei casi (80%) origina dalla bocca, nel restante 20% da sedi extra-orali (apparato respiratorio, apparato digerente) e può essere presente in alcune malattie sistemiche.
La causa di tale patologia sono i composti sulfurei volatili (CSV) presenti in grande concentrazione nell’aria espirata, soprattutto nelle condizioni di scarsa igiene orale, che vengono prodotti dalla interazione di batteri con substrati organici.La lingua è la maggiore responsabile, sul suo dorso infatti l’accumulo di batteri e i residui di origine alimentare determinano l’aumento della produzione di composti come la cadaverina, la putrescina, l’indolo e lo scatolo (CSV).
Altre cause dell’alitosi sono la malattia parodontale, il tartaro, le gengiviti necrotizzanti, le peri-implantiti, così come le alveoliti, gli ascessi, le ulcere orali, le carie profonde con necrosi pulpare e le infezioni micotiche come la candida.
La respirazione di tipo orale, presente in pazienti con sinusite cronica o con deviazioni del setto nasale o le adenoidi, diminuendo la quantità di saliva e alterando la composizione batterica della stessa, può anch’essa essere responsabile dell’alitosi, così come le tonsille sulle quali, a livello delle cripte, si possono formare i calcoli tonsillari (cosiddetti “casei”) prodotti dai batteri con i residui di cibo e di epitelio esfoliato.
A carico dell’apparato respiratorio, le cause dell’alito cattivo possono essere la bronchite, la polmonite, le bronchiectasie, gli ascessi e i carcinomi polmonari, mentre nell’apparato digerente, la gastrite, l’ulcera duodenale, il reflusso gastro-esofageo o l’ernia iatale.
In ultimo possono causare l’alitosi le malattie sistemiche come il diabete mellito (alito acetonico), malattie epatiche o malattie renali croniche (alito uricemico), l’ipoglicemia o l’intolleranza al lattosio.
Una visita dal dentista è necessaria per valutare il problema e diagnosticarne l’origine, allo scopo di definire un’opportuna terapia, fermo restando che una corretta igiene orale, l’uso costante del filo interdentale e la pulizia della lingua sono già in grado di diminuire in maniera significativa l’alitosi nell’arco di qualche settimana.