Il parlamento europeo ha decretato il divieto di usare l’amalgama dentale per le otturazioni nei bambini sotto i 15 anni e nelle donne in stato di gravidanza o in allattamento a partire dal 2018, ma in Svezia, in Danimarca e in Norvegia l’uso dell’amalgama è già stato totalmente bandito.
Prima dell’avvento dei materiali compositi, le otturazioni dentali venivano eseguite con l’amalgama (argento, rame, stagno e zinco miscelati con mercurio) e sono riconoscibili per il loro caratteristico colore grigio.
Il mercurio presente nelle otturazioni, anche a distanza di molti anni, viene rilasciato in piccole quantità, per abrasione (durante la masticazione), per corrosione e per disgregazione elettrolitica e si deposita nei tessuti del cavo orale o viene assorbito dall’organismo prima di essere eliminato attraverso l’urina o le feci.
Ancora nel 2015 il 5 % circa delle otturazioni sono state eseguite con questo materiale.
L’Unione Europea e l’OMS, al fine di tutelare la salute pubblica, stanno legiferando per ridurre la dispersione del mercurio nell’ambiente (tossicità ambientale del mercurio) in quanto è un metallo molto inquinante e altamente tossico per l’uomo, in grado di provocare danni al sistema nervoso (sia centrale che periferico) ai reni, al cuore e al sistema immunitario.
Per queste ragioni quindici anni fa, nei miei studi dentistici a Novara e a Cilavegna (Pavia), ho iniziato a utilizzare, per le otturazioni, i materiali compositi, estetici e altrettanto duraturi, in sostituzione dell’amalgama e a consigliarne l’eliminazione quando presente nella bocca dei miei pazienti. La rimozione delle otturazioni in amalgama deve però essere effettuata con adeguate precauzioni, attenendosi ai protocolli clinici previsti, ed è assolutamente indicata nei casi di recidive cariose, di allergie o intolleranze del paziente, di gravi nefropatie o in caso di reazioni mucose locali (lesioni lichenoidi).