I Probiotici

I Probiotici
26 Ottobre 2015 | News

Si stima che il numero di cellule batteriche ospitate nell’uomo sia 2,7 volte superiore a quello delle cellule dell’intero organismo.

Sono presenti infatti 100 trilioni di cellule microbiche (centomila miliardi equivalenti a due chili e mezzo di peso!) divise in alcune centinaia di generi (500) e specie batteriche diverse (oltre 10.000), oltre a funghi e protozoi.

 

La flora batterica intestinale (microbiota i.) è costituita da batteri:

  • utili (come ad esempio i Lactobacilli ed i Bifidobatteri presenti in una percentuale che varia da 0 al 30%, a seconda dello stato di salute);
  • innocui;
  • potenzialmente patogeni o patogeni (tra i quali: Candida Albicans, Clostridium, E. Coli, Klebsiella, Proteus, Salmonella, Shigella, Staphylococcus Aureus).

 

Esistono diversi fattori in grado di alterare il microsistema intestinale, agendo sia sui batteri potenzialmente patogeni che su quelli utili, quali: dieta (ricca in proteine e zuccheri ma povera di fibre), antibiotici ed altri farmaci, infezioni microbiche, diarrea cronica e stress.

Ripristinare lo stato di salute della microflora gastrointestinale e favorirne l’equilibrio diventa allora essenziale per rafforzare le difese naturali dell’organismo contro l’invasione di batteri e germi patogeni.

A tale scopo trovano indicazione i probiotici: “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite” (OMS).

 

Principali requisiti dei batteri per essere classificati come probiotici:

– devono essere normalmente presenti nel nostro intestino;

– devono essere non patogeni, non allergici e non tossici;

– devono essere in grado di sopravvivere nel tratto gastro-intestinale superiore resistendo alla saliva, al basso pH, ai succhi gastrici ed agli enzimi digestivi, alla presenza di acidi organici, della bile e al sistema immunitario intestinale;

– devono essere attivi nell’intestino in modo tale da potersi riprodurre e colonizzare le cellule intestinali.

Presenti in commercio sotto forma di fiale oro-solubili, in gocce, liofilizzati in bustine, in capsule in compresse o all’interno di preparazioni alimentari la gran parte delle specie batteriche probiotiche utilizzate appartengono ai seguenti generi:

– Lactobacillus (Acidophilus, Casei, Bulgaricus, Brevis, Curvatus, Fermentum e Plantarum);

– Bifidobacterium (Bifidum, Adolescentis, Animalis, Infantis, Longum, Thermophilum),

– Enterococchi (Lactococcus Lactis ed Enterococcum Faecium).

I Lactobacilli non sono presenti solo a livello intestinale (dove svolgono un’azione di equilibrio e di controllo rispetto ad altri microrganismi presenti) ma anche a livello respiratorio, vaginale e cutaneo dove svolgono una prima linea di difesa immunitaria contro le infezioni.

 

Il meccanismo d’azione dei probiotici:

  • moltiplicandosi nell’intestino e colonizzandolo prevengono la prevalenza di batteri potenzialmente patogeni e di lieviti, sia attraverso una competizione per i nutrienti che mediante l’occupazione dei siti di adesione delle pareti intestinali;
  • producono acido acetico e ac. lattico che inibiscono la crescita dei batteri patogeni, favorendo la crescita dei simbionti, mediante la riduzione del pH locale;
  • inibiscono i batteri in grado di trasformare i nitrati, introdotti con cibo ed acqua, in nitrosamine, composti potenzialmente cancerogeni e riducono l’ammoniaca, nella circolazione portale, grazie alla riduzione dell’attività batterica ureasica;
  • riducono il riassorbimento di colesterolo, metabolizzando la bile nel lume intestinale;
  • influenzano la risposta immunitaria, sia intestinale che sistemica, modulando la secrezione di alcuni fattori dell’infiammazione;
  • sintetizzano vitamine utili per l’organismo come le vitamine B12 e K;
  • legano ed espellono sostanze tossiche come i metalli pesanti.

 

Utilizzo dei Probiotici:

Per essere efficaci devono essere assunti a digiuno al mattino, quando l’acidità gastrica è minore, in una dose non inferiore a 1 miliardo di cellule vive ed utilizzati per un periodo minimo di quattro settimane.

Non devono essere assunti insieme a bevande e cibi caldi.

Vanno conservati in frigorifero ad una temperatura compresa tra 2 e 10°.

 

Probiotici più studiati e loro applicazioni cliniche (già approvate):

  • Lactobacillus Rhamnosus GG: trattamento della diarrea acuta da infezione, prevenzione della diarrea da terapia antibiotica e della diarrea durante il ricovero ospedaliero;
  • Lactobacillus Casei: prevenzione della diarrea durante il ricovero ospedaliero;
  • Lactobacillus Clausii: prevenzione della diarrea da terapia antibiotica;
  • Lacotbacillus Reuteri: trattamento delle coliche infantili;
  • Saccharomyces Boulardii: trattamento della diarrea acuta da infezioni.

 

Si sta studiando l’uso dei probiotici per le seguenti patologie (con buoni risultati, ma senza che ci siano prove di definitiva efficacia):

  • trattamento dell’intolleranza al lattosio: per l’elevata attività beta-galattosidasica che permette la conversione del lattosio sfuggito alla digestione in glucosio e galattosio;
  • malattie infiammatorie intestinali: nel mantenere la remissione della colite ulcerosa e nel prevenire le ricadute della malattia di Crohn, migliorando in questi pazienti l’alterata permeabilità intestinale e l’alterato equilibrio citochinico;
  • malattie del sistema immunitario;
  • trattamento dermato-protettivo: l’acne giovanile, la dermatite atopica e la psoriasi rispondono positivamente al trattamento con probiotici (Lactobacillus GG, L. Planctarum, Bifidobacterium Bifidus);
  • trattamento eradicante dell’Helicobacter Pylori (Lactobacillus johnsonii);
  • infezioni vaginali (Lactobacillus Acidophilus);
  • carie dentali (Lactobacillus Ramnosus GG in combinazione con fluoro);
  • asma (Lactobacillus Acidophilus);
  • allergie;
  • obesità;
  • epatopatie;
  • ipertensione;
  • sindrome metabolica.

 

La variabilità di risultati degli studi clinici dipende dal fatto che i microorganismi ed i protocolli di studio impiegati sono molto eterogenei e che i benefici dei probiotici sono strettamente ceppo-specifici (ceppi diversi appartenenti alla stessa specie possono avere effetti opposti).

Allo stesso modo l’età del paziente, la durata del trattamento ed il tipo di prodotto impiegato costituiscono variabili che rendono molto difficile un’interpretazione complessiva dei dati.

I Probiotici hanno un crescente impatto economico (360 milioni di euro di prodotti venduti in Italia nel 2013) e rappresentano senza dubbio un contributo al miglioramento della salute e dello stato di benessere dell’organismo umano.

In futuro la ricerca aumenterà le indicazioni al loro utilizzo ma il consiglio, prima di assumerne, è quello di consultare sempre uno specialista .